Martedi' 21.1.2025
La Stampa - Nordovest La Stampa web Ciaoweb


I nostri settimanali:
  Sul filo della memoria
a cura di Renato Scagliola

In montagna
"In ricordo di Mario, bravissimo alpinista
uomo tutto d'un pezzo, grande amico..."








1960: Alberto Veronese,
a sinistra, e Mario Guglielmotto
si stringono la mano
tra le nevi delle Alpi,
in territorio svizzero

L’articolo molto interessante, apparso su «TorinoSette», che ricordava il 75° anniversario della fondazione dell’Aer, Associazione Escursionisti Rocciamelone, ha svegliato in me la voglia di ricordare - scrive Alberto Veronese di Torino - un incomparabile, carissimo amico, Mario Guglielmotto, che fu socio dell’Aer, scomparso per una malattia incurabile nel lontano 1966. Un uomo come si suol dire, tutto d’un pezzo; buono, generoso, anche autoritario quand’era il momento; osservante delle regole della sacra amicizia, in ossequio alla quale entrambi ci iscrivemmo: io alla sua società Aer, e lui alla mia Ada Cai (Amici delle Alpi del Club Alpino).
Allora Mario aveva 50 anni, fisico robusto, scalatore eccellente, pieno di iniziative, amante delle canzoni di montagna, dotato di una bella e squillante voce che attirava simpatici consensi e lo rendeva pure trascinatore!

Non aspirava certo a fama alpinistica, ma era alpinista bravissimo, scrupoloso, forte e prudente e come tale va ricordato.
Quante belle scalate abbiamo fatto insieme: la Nerchialli, la Signal,
la Cian, la Ruinette, i Lyskamm, il Cervino, la Doufour, i Rochers Cornous, il Gran Combin e tante altre, talvolta anche incomplete perchè lo imponeva la sua giusta prudenza! Riordinando le mie vecchie carte m’è venuta tra le mani quella poesia, scritta in una notte del 1950 a casa mia per adattarla a un inno che la moglie di un socio aveva composto per l’Ada. I versi erano di Gugliemotto e miei.
Mi piacerebbe vederli stampati perchè Mario merita di essere ricordato per le sue sublimi doti soprattutto di umanità e abnegazione.
Ecco l’inno.

«Batti piccozza l’ultimo gradino
ecco la vetta ei calcherà
ritto nel sole s’erge l’Adain
del cerchio i monti ammirerà
In dura lotta forte s’impegnò
rocce e ghiacciai per superare
nulla più ostacola l’Alpin
è la vittoria alfin
Lo scalator dà un saluto di lassù
ai cari monti che son la sua passione
non scorderà quella visione
e i monti amerà sempre di più
Quando ritorna dalla vetta ognor
il baldo alpino all’imbrunir
guarda da valle molto fiero in cor
la sua conquista ingigantir!
Scende cantando lieto la canzon
questa canzone d’ardimento
e una promessa allor
di ritornare ancor».


Dalla foto di questa pagina, un saluto (storico per noi vecchi amici), in territorio svizzero, con Mario che, da un alto colle, scenderà al paese dove viveva e lavorava, ed io che raggiungerò Ollomont in Italia, Val d’Aosta, con l’altro amico, poeta e pittore, Beppe Gastaldi.

17 novembre

Archivio di "Sul filo della memoria"
 

LA SETTIMANA
di Gabriele Ferraris

Il Pensiero Debole
di Luciana Littizzetto

Il film della settimana
di Massimo Gramellini

Encyclopaedia
dei luoghi comuni

di Giuseppe Culicchia


Cattive ragazze

di Alessandra Montrucchio

Sportineria
di GianPaolo Ormezzano

Storie di città
di Bruno Gambarotta

Torino set
di Stefano Della Casa

Sul filo della memoria
a cura di Renato Scagliola


Il ghiottone errante
di Cosimo Torlo


Internet news
di Salvatore Romagnolo

Web Mistress
di Alessandra C


Gusti e disgusti
di Edoardo Ballone

Vicini e lontani
di Dada Rosso

Pappamondo
Chef Kumalè

Mistic Turistic
di Luca Morino

Giro del mondo
in bicicletta

di Franco Monnet

Parole
di Piero Gallo

Luci a Sant'Ottavio
di Roberto Vecchioni


E per visitare
il Museo Egizio...
Copyright ©1999 Scrivi alla Redazione Credits Publikompass